“Percorrendo il crine di quel monte che staccandosi dall’ Appennino a Serravalle va a perdersi con dolci declivi nelle strette gole della Gonfolina, presso Signa, l’alpinista discreto che non aspiri alle pericolose glorie del camoscio può incontrare i più stupendi quadri, dei quali l’amica natura ha fatto tanto ricca o malinconica la poesia dei nostri facili colli toscani. La prima volta che giunsi lassù quasi mi si abbagliarono gli occhi, e per qualche minuto, incantato dal meraviglioso spettacolo che mi stava dinanzi, non seppi far altro che guardare attonito in giro senza distinguere nulla di definitivo nel largo e verde orizzonte.”
(Renato Fucini, Fiorella da “Le veglie di Neri”)

Negli ultimi sette anni ho esplorato diverse aree del Montalbano, ed è diventato uno dei miei luoghi di elezione! Nominandolo, l’impressione è che lo si conosca da sempre, una zona un po’ “scontata”, famosa per Leonardo, l’olio, qualche sito etrusco forse…ah, e anche i Medici.
Ecco, già solo approfondire al ritmo dei passi il Montalbano di Leonardo, i terrazzamenti secolari, l’unicità del sito di Pietramarina, i passatempi della Famiglia Granducale non è impresa da poco; e poi c’è ancora molto, molto altro.
Il Montalbano spazia fra Pistoia, Firenze, Prato e guarda Pisa sul versante occidentale. Ha una natura collinare, anzi, costituisce quel crinale antiappenninico che si stacca dalla Montagna pistoiese a Serravalle e approda alle strette della Gonfolina, da Poggio alla Malva fino a Limite sull’Arno.
È una fra le più belle campagne-giardino della Toscana. I suoi oliveti e vigneti sono incastonati nelle colline con sapienza millenaria, e danno vita a oli pregiati e alle più antiche DOC al mondo. I suoi numerosi piccoli borghi, chiese e strutture ospitali conservano l’origine di antichi castelli e guardinghi longobardi. I suoi siti etruschi non sono soltanto di natura funeraria, ma veri e propri centri politici e religiosi fondamentali nella civiltà preromana, sebbene ancora poco conosciuti. E ancora, si attraversano aree di natura integra dove possono vivere delicate specie vegetali e anfibie. Si ripercorrono le vie dei pellegrini, si trovano antichi mulini, pievi, ville rinascimentali e medicee.
Le diverse escursioni che dal 2018 ho compiuto sono negli “archivi” di Ufficio Guide Outdoor, insieme ai miei molti sopralluoghi tra sentieri ora ben segnati, ora no. Ho affrontato alcuni fuori sentiero difficili in un’area dove la vegetazione s’infittisce e si fa impraticabile, rientri notturni e scoperte elettrizzanti.
Sono sempre disponibile a ripercorrere quegli itinerari, a “smontarli e rimontarli” secondo esigenze particolari, iniziative sul territorio e quant’altro.













